GIUSEPPE PARINI

VITA
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1729 → nasce a Bosisio, in Brianza, poi rinominata Bosisio Parini grazie a lui; famiglia di modeste condizioni, il padre è un piccolo commerciante di seta.
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A 10 anni si trasferisce a Milano e ottiene una piccola eredità da una prozia, ma alla condizione di intraprendere la carriera ecclesiastica. → 1754: Parini viene ordinato sacerdote (senza vocazione).
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1752 → scrive raccolta di liriche Alcune poesie di Ripano Eupilino (Ripano = anagramma di Parino, Eupili = nome del lago di Pusiano in latino, dove è nato il poeta) → ottiene notorietà negli ambienti letterari → entra nell’Accademia dei Trasformati (Illuminismo moderato, conciliatore tra cultura moderna civilmente impegnata e tradizione classica).
- 1754 → diventa precettore dei figli del duca Gabrio Serbelloni (tipico per i preti poveri dell’epoca). Dai ceti inferiori agli ambienti nobiliari → Parini studia dall’interno l’aristocrazia milanese. → Senso di fastidio e di risentimento: è un mondo superbo, chiuso e arrogante nei suoi privilegi.
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1762 → si licenzia da casa Serbelloni e diventa precettore di Carlo Imbonati, figlio del Conte Giovanni Maria.
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1763 – 1765 → escono due poemetti satirici contro la nobiltà, improduttiva e parassitaria, oziosa: il Mattino e il Mezzogiorno. Parini ottiene grande prestigio.
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Lombardia governata dagli austriaci → Maria Teresa d’Austria è un’imperatrice attiva: opera riforme verso l’assolutismo illuminato (che vanno a colpire la nobiltà e i suoi privilegi) → vengono apprezzati gli intellettuali orientati alle riforme illuministe.
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1768 → Parini riceve dal governatore di Milano la direzione della Gazzetta di Milano.
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1769 → Parini ottiene la cattedra di “belle lettere” nelle Scuole Palatine (pubbliche) istituite da Maria Teresa, trasferite poi a Brera → entra a contatto con gli artisti neoclassici.
- 1791 → nominato sovrintendente nelle scuole di Brera. → Parini diventa la tipica figura dell’intellettuale illuminista milanese al servizio dello Stato riformatore, con incarichi ufficiali nell’amministrazione (come Verri e Beccaria). Entra nella commissione per le riforme scolastiche.
- 1780 → muore Maria Teresa d’Austria. Sale al trono suo figlio Giuseppe II, altalenante → autoritario: impone sulla direzione della cultura le sue direttive.
- 1789 → Rivoluzione francese. Parini confida nella realizzazione dei principi di libertà ed uguaglianza (illuministici), ma ha paura degli eccessi della politica del Terrore.
- 1796 → i Francesi entrano a Milano → Parini ritenuto da loro come paladino delle nuove idee rivoluzionarie: gli affidano incarichi nella Municipalità, occupandosi della religione e dell’istruzione pubblica. Parini però ha posizioni moderate e difende l’autonomia di Milano rispetto ai Francesi. → Viene allontanato da ogni responsabilità politica. Può fare solo il docente. → Parini si isola, sdegnato (salute malferma, quasi cieco).
- 1799 → Austriaci tornano a Milano. Parini muore (poche ore prima, scrive un sonetto: Predaro i Filistei l’arca di Dio, lode a Dio per aver ridato Milano all’Austria).
- Subito dopo la morte, Parini diventa il simbolo del letterato impegnato in senso civile e morale (patriottismo illuminista).